02 marzo 2007

Scrivo poco in questi giorni, soprattutto scrivo poco di mio. Ultimamente fatico a ritrovarmi in quello che dico...molto meglio invece in quello che scrivono gli altri.
Allora chiamo in causa ancora una volta David Grossman:

Se un giorno dovessimo fare l'amore, lo faremo piano, come nel sonno. Vedo noi due come feti che si cercano con movimenti lenti, a occhi chiusi.

Solo questo per oggi. Ciao.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

lessi il tuo blog l'altro ieri e comprai Grossman, così stiamo sulla stessa traiettoria di corrispondenze.
l'amore è fortissimo il corpo no dice una canzone vecchia.
allora si fa lo stesso amore anche senza il corpo forse in maniera più struggente e violenta, senza la materialità che porta il segno alla carne e insieme il ricordo.
noi siamo amanti senza ricordo del sapore della preda, per questo più affamate e forse logore.Alice.

17:52:00  
Anonymous Anonimo said...

A proposito di Grossman, é incredibile scoprire la finissima rete di impressioni che lega autori del presente e del passato, luoghi agli antipodi eppure così familiari. Scavando dentro le parole di Grossman sono finita in quelle di Henri-Pierre Rochè,tra le pagine delle "Due Inglesi":
"Guariscimi senza sgridarmi. Metti ordine in me."
"Questa carta é la tua pelle, questo inchiostro é il mio sangue, premo forte per farcelo entrare."
"Parliamo davvero la stessa lingua?-Noi non apparteniamo alla stessa tribù."
"siamo senza vertigine, curiosi di guardare dentro al pozzo senza scendervi...Decideremo quando saremo sulla sponda"
"Finalmente cominci a conoscermi. Sono brava a ferire, vero?"
"in certi momenti mi disgusti. E ho torto, perchè nulla deve disgustare"
"Che meraviglia la tua lettera! Agisce già dentro di me , e l'ho letta appena una volta"
Anche quì c'è una Myriam...

19:11:00  

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