11 marzo 2007

I ricordi nello stomaco

Leggendo una poesia di Rimbaud (I poeti a sette anni) mi sono sforzata di ricordarmi qualcosa di essenziale della mia infanzia ma davanti agli occhi vedevo passare solo immagini veloci, inafferrabili. Mi ricordo però, della prima volta in cui mi sono innamorata. Devo dire di essere stata incredibilmente precoce a livello affettivo, nonostante con i miei genitori fossi una bambina piuttosto tiranna di sentimenti, forse per una sorta di mascheramento della mia femminilità e per la vergogna di far trasparire quella smisurata passionalità che sentivo svilupparsi in me e che mi spaventava. Comunque a cinque anni mi innamorai per davvero di un ragazzo di diciotto anni che stava nel mio stesso albergo, al mare. Mi piacerebbe ricordarmi il suo nome ma in fondo non è importante. Ricordo però che mi custodiva gelosamente, come una sorella minore, passavo interi pomeriggi con lui a giocare sulla spiaggia, a passeggiare sul lungomare (e i miei genitori non si preoccupavano?...mah) e alla sera, nel bar dell’albergo, giocavamo a carte assieme. Ho anche una foto: io seduta sulle sue ginocchia con degli occhi felicissimi mentre mi abbraccia. Tutti e due vestiti di verde, neanche a farlo apposta!
Non so perché sono arrivata a raccontare questa cosa. E’ stata una scena veloce ma pesante, di quei ricordi che si conservano nello stomaco e non nella testa. Sono stata una bambina troppo cerebrale perché di ricordi nello stomaco ne ho pochi. Questo è uno di quelli.